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COSA SONO

I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

La Consensus Conference sui disturbi specifici dell’apprendimento (evento promosso dall’associazione italiana dislessia- AID) definisce i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) come disturbi che interessano specifici domini di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo), in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.

In altre parole i disturbi specifici dell’apprendimento possono essere descritti come difficoltà significative e specifiche nell'acquisizione dei processi di lettura, scrittura e calcolo:

significative in quanto compromettono il benessere del bambino, sia rispetto alle attività scolastiche che alle attività di vita quotidiana che richiedono abilità di lettura, scrittura e calcolo; specifiche in quanto riguardano solo ed esclusivamente i processi di letto-scrittura e calcolo.

Questi disturbi si presentano in assenza di: deficit cognitivi, il bambino infatti presenta un livello intellettivo pari o superiore alla norma, problemi sensoriali quindi deficit visivi e/o uditivi e problematiche di origine neurologica e nonostante ci sia stata un’esposizione adeguata agli apprendimenti scolastici e quindi il bambino sia stato inserito nei tempi previsti nelle attività scolastiche.

I DSA COMPRENDONO:

  1. Dislessia: difficoltà nella lettura, in termini
    di correttezza e/o di rapidità rapidità .
    Il bambino dislessico effettua una lettura
    lenta e caratterizzata da numerosi errori.  Spesso queste difficoltà si ripercuotono nella comprensione del testo, che risulta parziale o deficitaria.
     

  2. Disortografia: difficoltà nello scrivere
    in modo corretto secondo le regole grammaticali. Un testo scritto da un bambino disortografico presenta errori ortografici evidenti.

     

  3. Disgrafia: difficoltà nello scrivere in modo fluido, veloce e comprensibile e a rispettare gli spazi del foglio. La grafia spesso risulta incomprensibile oltre che a qualsiasi lettore anche al bambino stesso.
     

  4. Discalculia: difficoltà nell’operare
    con i numeri e di eseguire calcoli anche molto semplici a mente e in forma scritta.

In Italia la percentuale dei bambini dislessici varia dal 3-5%, in una classe di 25 bambini è probabile che si manifesti il disturbo su 1 o 2 individui con un rapporto maschi: femmine 4:1 (Galaburda et al. 1985). La percentuale cambia in basi ai fattori eredo-genetici e alla lingua di appartenenza.

Nei paesi di lingua anglosassone la percentuale dei bambini con dsa è di circa il 17%.

COME SI MANIFESTANO

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Le prime manifestazioni dei disturbi specifici dell’apprendimento possono essere ricondotte agli anni di scuola primaria, perché è proprio in questo momento che il bambino per la prima volta si confronta con i processi di lettura, scrittura e calcolo e comincia ad apprendere gli stessi.

Le insegnanti quindi potrebbero notare delle difficoltà in alcuni bambini, che magari si differenziano dal gruppo classe, risultando un po’ più “lenti” nell'apprendere tutto ciò che viene insegnato.

 

Il bambino manifesta un'eccessiva lentezza nell'apprendimento della lettura, una modalità di lettura poco fluente e scorretta dal punto di vista grammaticale, una scarsa comprensione di ciò che legge e mancanza di memoria di ciò che è stato appena letto, delle difficoltà nell'apprendimento del processo di scrittura, in riferimento alla grafia che risulta poco leggibile, disordinata e con il mancato rispetto di righe e quadretti e all'ortografia caratterizzata da omissioni di lettere, inversioni e sostituzioni, nonostante siano state più volte spiegate le regole grammaticali di base. Per quanto riguarda la matematica le insegnanti potrebbero notare una difficoltà nello svolgere operazioni anche semplici, a mente e in forma scritta, oltre che un'estrema difficoltà a memorizzare le tabelline e ad eseguirle, o a comprendere un problema matematico, ad imparare le informazioni in sequenza come giorni della settimana, i mesi dell’anno.

Le stesse difficoltà potrebbero manifestarsi in modo molto evidente anche a casa, nel momento in cui il bambino svolge i suoi compiti.

Molto spesso sia nel contesto scolastico che in quello domiciliare queste difficoltà sono accompagnate da alcune difficoltà comportamentali che sembrano essere il problema principale. I Bambini spesso sono disorganizzati, non riescono a mantenere l’attenzione per un periodo sufficiente di tempo per poter portare a termine un compito richiesto, si distraggono facilmente, evitano il compito proponendo bisogni fisiologici (“devo bere, devo mangiare, devo andare in bagno”) e sintomi fisici (“ho mal testa, ho mal di pancia”) e molto spesso rifiutano di leggere e scrivere. Inoltre possono manifestare comportamenti oppositivi e aggressivi, creando scompiglio nel gruppo classe, disturbando i compagni e non permettendo lo svolgimento delle lezioni, oltre che diventando ingestibili ai genitori nei pomeriggi a casa.

Durante le scuole medie il quadro che si presenta è diverso, essendo diversa la modalità di studio e di insegnamento. Le difficoltà che possono incontrare questi ragazzi non riguardano più la lettura ad alta voce o le tabelline, ma compiti di comprensione del testo, difficoltà nell'acquisire termini specifici, difficoltà nel prendere appunti, nel completare i compiti nei tempi richiesti e nella compilazione del diario.

Andando avanti con l’età le difficoltà di questi bambini saranno più difficili da individuare, infatti un ragazzo delle scuole medie spesso viene scambiato come nullafacente e poco volenteroso, anche perché, a questa età, si manifesta un rifiuto per le attività scolastiche e anche difficoltà comportamentali, probabilmente date proprio dalle difficoltà presentate. Una conseguenza negativa, che può essere evitata con l’individuazione precoce e con un intervento adeguato e mirato è l’abbandono scolastico o magari la scelta di una scuola secondaria di secondo grado, tra gli istituti professionali, non tanto per l’interesse verso queste scuole, ma solo per evitare delle difficoltà e come conseguenza del sentirsi non molto capace.

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