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L'INTERVENTO (RI)ABILITATIVO

Una volta effettuata la valutazione diagnostica il passo successivo consiste nell’intraprendere un trattamento specialistico, che consiste in tutte quelle azioni, svolte da un professionista, dirette ad aumentare l’efficienza di un processo alterato.

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È importante distinguere:

  • Trattamento riabilitativo: processo di soluzione di problemi e di educazione, nel quale si porta una persona e raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed  emozionale.

  • Trattamento abilitativo: insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione, il normale sviluppo e l’uso funzionale dei contenuti dell’apprendimento scolastico. È considerato come un intervento di tipo pedagogico educativo.

   

In base alle raccomandazioni del Panel Parcc (2011) esistono delle condizioni necessarie per potere intraprendere un trattamento riabilitativo:

  • La motivazione a svolgere l’intervento da parte dell’utente e dei genitori

  • La presenza di una diagnosi certa di DSA

  • Una condizione clinica del bambino che limita l’autonomia nell’uso delle abilità di scrittura, lettura e/o calcolo

  •  La presenza di indici di disturbo significativo in lettura, scrittura  e calcolo o di  importanti condizioni di rischio, in assenza di una diagnosi franca (bambini frequentanti la prima elementare e il primo periodo della classe seconda).

  

Il trattamento viene strutturato in base alle difficoltà specifiche  e alle competenze del bambino, sfruttando i suoi punti di forza e potenziando quelli di debolezza. Risulta quindi fondamentale avere un quadro completo del bambino, per poter lavorare in modo mirato, con l’utilizzo di strumenti e metodi adatti al bambino.

Utile è inoltre la strutturazione di cicli brevi e ripetibili di trattamento, che permettono un controllo continuo degli effetti. Gli incontri dovrebbero essere svolti con una frequenza di 2/3 volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi. Per incrementare gli esiti positivi del trattamento è fondamentale un allenamento quotidiano, svolto con la presenza del genitore o di un adulto di riferimento e supervisionato dal professionista. Numerose ricerche indicano che l’esito del trattamento non è influenzato della modalità, infatti in base alle esigenze potrebbe essere effettuato un intervento in ambulatorio, a domicilio o in entrambe i modi.

Come avviene un trattamento?

Nonostante, come detto in precedenza, ogni intervento debba essere strutturato in base alle difficoltà specifiche del bambino, è possibile indicare due categorie di intervento: una incentrata sulle competenze specifiche compromesse (lettura; scrittura e/o calcolo), e una relativa alle abilità di base, che si presume siano compromesse (ad esempio attenzione, memoria, linguaggio). Spesso queste due tipologie di intervento sono integrate tra loro e prevedono un intervento mirato al processo di apprendimento che risulta danneggiato associato ad un lavoro più profondo sui processi di base.

Il trattamento, mirato a riabilitare le funzioni compromesse di lettura, scrittura e/o calcolo risulta utile soprattutto durante gli anni della scuola primaria. Un bambino infatti a quell'età presenta ancora un cervello altamente flessibile e un trattamento di questo tipo permette di modificare l’attivazione di quelle aree alterate. Un bambino più grande può beneficiare comunque di questo tipo di trattamento, ma le sue difficoltà sono ormai consolidate e risulta più difficile modificarle.

Ciò non significa che ragazzi delle scuole medie o anche di età maggiori non possano intraprendere un intervento riabilitativo sui processi specifici. Questo può essere intrapreso se c’è una forte motivazione da parte del soggetto a migliorare quel processo alterato.

In questa fase è utile un altro tipo di intervento, che tende invece a formare il ragazzo all'uso degli strumenti compensativi necessari e all'apprendimento di strategie di studio alternative e individualizzate. Questo intervento è più prettamente didattico e non mira a migliorare i processi specifici alterati di scrittura e lettura, ma ad acquisire un metodo di studio funzionale compensando le difficoltà attraverso l’uso di strumenti individualizzati. 

Tuttavia questo tipo di intervento dovrebbe essere proposto già a partire dalla scuola elementare, dove oltre all'intervento di riabilitazione si dovrebbero proporre al bambino gli strumenti compensativi di cui necessita, dandogli così la possibilità di procedere nel percorso di apprendimento.

Queste conclusioni non sono del tutto valide nel caso di Discalculia, in cui un intervento riabilitativo può essere proposto con effetti positivi anche in fasi dell’apprendimento avanzate, vista la differenza nelle tempistiche della diagnosi (fine terza elementare).

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