L'INTERVENTO DIDATTICO
Un intervento didattico per bambini e ragazzi con DSA (ma anche per ogni altro studente) prevede un percorso di consapevolezza del proprio stile d’apprendimento che,
in un secondo tempo, porta alla creazione di tutte quelle tecniche e procedure da attuare
per lo studio di un testo scritto.
Che cos'è uno “stile di apprendimento”?
Ogni persona possiede un diverso “stile di apprendimento”, ossia un modo preferenziale di apprendere, elaborare e memorizzare informazioni. Lo stile d’apprendimento è strettamente collegato al canale sensoriale che viene utilizzato per apprendere. Ci sono infatti studenti che ottengono maggiori risultati utilizzando il canale visivo, altri il canale uditivo e altri quello cinestesico. In base a ciò l’alunno, molto spesso inconsapevolmente, usa delle strategie di studio più vicine al proprio stile di apprendimento. Quindi se il canale preferenziale che viene utilizzato è quello visivo, molto presto lo studente si renderà conto che per lui sarà più facile studiare e ricordare un testo se schematizzato in una mappa concettuale con l’utilizzo di immagini.
Il rendersi conto di quale strategia di studio sia più funzionale al rendimento scolastico fa parte di una capacità molto più complessa e che prende il nome di metacognizione. Non tutti presentano questa capacità sviluppata in maniera sufficiente e così, il più delle volte, ci si ostina ad utilizzare metodi di studio che fanno perdere molto tempo e che non portano i risultati sperati. Le strategie che vengono più largamente usate sono quelle tradizionali: leggere più volte un testo e memorizzare le parti principali. Questo tipo di lavoro si basa soprattutto sulla memoria e, con il passare del tempo, i concetti appresi rischiano di essere dimenticati.
Cosa succede poi se lo studente presenta anche un DSA?
Il bambino o ragazzo con DSA non trae beneficio dall'uso di metodi tradizionali per studiare a causa delle difficoltà tipiche del proprio disturbo e al fatto che di solito i metodi comuni non tengono conto degli stili di apprendimento individuali.
Per l’alunno con DSA è di fondamentale importanza costruire un metodo di studio che tenga conto del proprio stile e delle difficoltà di apprendimento e ciò va fatto in stretta collaborazione con uno specialista che sappia guidare lo studente senza imporre i propri metodi di studio.
Come metodo di studio si intende un insieme di strategie che riguardano le varie fasi dello studio che sono: la lettura, la comprensione e l’elaborazione del testo, la memorizzazione ed il recupero delle informazioni.
Un buon metodo di studio prevede che ogni singola fase venga affrontata dallo studente in modo personale ed originale e perché no? Anche innovativo! Quindi, per esempio, si può leggere utilizzando un programma di sintesi vocale o riascoltando la propria voce precedentemente registrata durante la lettura del testo. Si possono creare mappe con gli oggetti presenti nell'ambiente oppure completamente disegnate, senza l’utilizzo di parole scritte. Ciò che veramente conta è che lo studente manipoli i contenuti da apprendere secondo il proprio stile.
La scoperta o la creazione di un proprio metodo di studio funzionale permette quindi un'elaborazione delle informazioni molto profonda e quindi il loro ricordo facile e immediato, dà la possibilità di studiare in poco tempo e senza troppa fatica. Ciò risulta fondamentale in caso di DSA, soprattutto quando le richieste scolastiche diventano più complesse.
Qual è l’obiettivo di un intervento riabilitativo di tipo didattico?
La finalità ultima di questo tipo di trattamento è quella di rendere autonomo nello studio il bambino o ragazzo con DSA, permettergli di vivere dei successi scolastici con la solo forza delle sue capacità, senza l'aiuto di un adulto ed alimentare così l'autostima e la fiducia in se stesso.
Da non sottovalutare, oltre al metodo di studio, è l'individuazione degli strumenti compensativi di tipo tecnologico necessari allo studente e l'addestramento per il loro utilizzo. Per questo motivo l'intervento didattico deve prevedere un training sull'uso degli strumenti compensativi informatici, perché l'alunno possa acquisirne una piena padronanza. Il bambino o il ragazzo con DSA, ad esempio, deve essere in grado di scrivere velocemente con la tastiera nel prendere appunti in classe, altrimenti il computer si rivelerà solo un ostacolo.
L'INTERVENTO (RI)ABILITATIVO
Una volta effettuata la valutazione diagnostica il passo successivo consiste nell’intraprendere un trattamento specialistico, che consiste in tutte quelle azioni, svolte da un professionista, dirette ad aumentare l’efficienza di un processo alterato.
È importante distinguere:
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Trattamento riabilitativo: processo di soluzione di problemi e di educazione, nel quale si porta una persona e raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale.
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Trattamento abilitativo: insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione, il normale sviluppo e l’uso funzionale dei contenuti dell’apprendimento scolastico. È considerato come un intervento di tipo pedagogico educativo.
In base alle raccomandazioni del Panel Parcc (2011) esistono delle condizioni necessarie per potere intraprendere un trattamento riabilitativo:
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La motivazione a svolgere l’intervento da parte dell’utente e dei genitori
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La presenza di una diagnosi certa di DSA
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Una condizione clinica del bambino che limita l’autonomia nell’uso delle abilità di scrittura, lettura e/o calcolo
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La presenza di indici di disturbo significativo in lettura, scrittura e calcolo o di importanti condizioni di rischio, in assenza di una diagnosi franca (bambini frequentanti la prima elementare e il primo periodo della classe seconda).
Il trattamento viene strutturato in base alle difficoltà specifiche e alle competenze del bambino, sfruttando i suoi punti di forza e potenziando quelli di debolezza. Risulta quindi fondamentale avere un quadro completo del bambino, per poter lavorare in modo mirato, con l’utilizzo di strumenti e metodi adatti al bambino.
Utile è inoltre la strutturazione di cicli brevi e ripetibili di trattamento, che permettono un controllo continuo degli effetti. Gli incontri dovrebbero essere svolti con una frequenza di 2/3 volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi. Per incrementare gli esiti positivi del trattamento è fondamentale un allenamento quotidiano, svolto con la presenza del genitore o di un adulto di riferimento e supervisionato dal professionista. Numerose ricerche indicano che l’esito del trattamento non è influenzato della modalità, infatti in base alle esigenze potrebbe essere effettuato un intervento in ambulatorio, a domicilio o in entrambe i modi.
Come avviene un trattamento?
Nonostante, come detto in precedenza, ogni intervento debba essere strutturato in base alle difficoltà specifiche del bambino, è possibile indicare due categorie di intervento: una incentrata sulle competenze specifiche compromesse (lettura; scrittura e/o calcolo), e una relativa alle abilità di base, che si presume siano compromesse (ad esempio attenzione, memoria, linguaggio). Spesso queste due tipologie di intervento sono integrate tra loro e prevedono un intervento mirato al processo di apprendimento che risulta danneggiato associato ad un lavoro più profondo sui processi di base.
Il trattamento, mirato a riabilitare le funzioni compromesse di lettura, scrittura e/o calcolo risulta utile soprattutto durante gli anni della scuola primaria. Un bambino infatti a quell'età presenta ancora un cervello altamente flessibile e un trattamento di questo tipo permette di modificare l’attivazione di quelle aree alterate. Un bambino più grande può beneficiare comunque di questo tipo di trattamento, ma le sue difficoltà sono ormai consolidate e risulta più difficile modificarle.
Ciò non significa che ragazzi delle scuole medie o anche di età maggiori non possano intraprendere un intervento riabilitativo sui processi specifici. Questo può essere intrapreso se c’è una forte motivazione da parte del soggetto a migliorare quel processo alterato.
In questa fase è utile un altro tipo di intervento, che tende invece a formare il ragazzo all'uso degli strumenti compensativi necessari e all'apprendimento di strategie di studio alternative e individualizzate. Questo intervento è più prettamente didattico e non mira a migliorare i processi specifici alterati di scrittura e lettura, ma ad acquisire un metodo di studio funzionale compensando le difficoltà attraverso l’uso di strumenti individualizzati.
Tuttavia questo tipo di intervento dovrebbe essere proposto già a partire dalla scuola elementare, dove oltre all'intervento di riabilitazione si dovrebbero proporre al bambino gli strumenti compensativi di cui necessita, dandogli così la possibilità di procedere nel percorso di apprendimento.
Queste conclusioni non sono del tutto valide nel caso di Discalculia, in cui un intervento riabilitativo può essere proposto con effetti positivi anche in fasi dell’apprendimento avanzate, vista la differenza nelle tempistiche della diagnosi (fine terza elementare).